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Il filo conduttore di questa raccolta di brani, modi di dire e poesie, riguardanti il Veneto dei nostri nonni, è la nostalgia del passato, che pervade ogni singola riga. Un passato ancora vivo, tuttavia, nelle peculiarità caratteriali del contadino veneto di tutti i tempi: apparentemente un po' schivo, non completamente sincero, dicono, provvisto di quella sottile ironia che lo rende una persona un tantino imprevedibile, ma dotato di grande forza d'animo e soprattutto capace di enormi sacrifici. Con il termine "veneto", Antonella Mazzo fa riferimento al contadino padovano, caratterizzato da matrici storico-culturali ed ambientali differenti rispetto al vicentino, al trevisano o al veronese. I modi di dire spesso fanno sorridere, sdrammatizzando situazioni imbarazzanti o penose, e trasmettono un'atmosfera che l'autrice vuole far conoscere anche attraverso i propri ricordi di bambina, nella speranza che i non più giovani possano ritrovare il loro ieri. Per i giovani queste pagine potranno essere invece d'aiuto per meglio conoscere lo stile di vita e il pensiero dei loro padri.